10 febbraio 2006

Approdo allo Still-life

Di recente, leggendo alcuni interessanti contributi in un forum di fotografia, ho scoperto un mondo affascinante e finora a me sconosciuto: quello dello still-life.
La fotografia still-life, per alcuni nota come “natura morta”, consiste nel fotografare oggetti inanimati, ed è quella che trova maggiormente applicazione nella pubblicità, nella creazione di cataloghi o presentazioni commerciali.
Spesso si fotografa infatti un solo oggetto-soggetto inserito a volte in un contesto (più o meno reale) altre volte ripreso invece da solo immerso in un fondo monocromatico.
La cosa affascinante di questo tipo di fotografia è che non è per nulla così semplice come si pensa.
La foto di una bottiglia all’interno di una pubblicità,ad esempio, non è per nulla “solo” la foto di una bottiglia, ma molto di più: quel “di più” consiste in una lunghissima fase di progetto e costruzione della foto che i conclude solo nell’ultima parte con lo scatto della foto stessa.
Progetto e costruzione del “set” innanzitutto, ovvero dell’ambiente in cui è collocato il soggetto, caratterizzato dalle sue luci e ombre tutte perfettamente studiate e calibrate per generare l’effetto voluto.
Progetto e costruzione del soggetto, per farlo apparire al meglio, per far sì che ci possa comunicare tutta la sua “anima, per renderlo fotogenico.

Sì, perché lo scopo principale della fotografia still-life non è quello di fotografare la realtà, ma bensì l’idea che noi abbiamo di realtà.
La foto della bottiglia di cui sopra, non è la foto di “una” bottiglia, ma “della” bottiglia, ovvero dell’idea di bottiglia che abbiamo in mente.
Scrive nel forum l’utente Ludofox, professionista esperto in still-life:

Lo Still Life è molto concettuale, occorre spesso fare un ragionamento che provo a sintetizzare con un esempio: Quando si pensa ad un cavallo, non si ha nella mente l'immagine di un cavallo baio o bianco, o di qualche razza particolare.
Nella nostra mente si forma un'immagine della "media" dei cavalli. Abbiamo
fatto una sintesi del concetto. Abbiamo pensato al "concetto di cavallo".

E ancora:


Nello Still Life (parliamo in generale naturalmente), l'intento è quello di fotografare l’anima dell'oggetto che diviene soggetto.

Il bello di questa tecnica quindi sta nella progettazione, che spesso porta a costruire lo scatto ancor prima di averlo scattato, con pazienza e inventiva; avremo quindi foto apparentemente semplici (una bottiglia) che sono frutto dell’abile fusione di molteplici scatti (uno per la bottiglia, uno per l’ombra, uno per l’etichetta, uno per il tappo, ecc..).

Avremo foto di appetitosi cibi che avvelenerebbero che li mangiasse, dato che di appetitoso hanno solo l’aspetto, costruito ad hoc ricorrendo all’uso di materiali tutt’altro che commestibili.

Un tipo di fotografia insomma, che ricorda a mio avviso per certi versi la pittura, dato che permette al fotografo di “costruire” l’immagine finale che vorrà ottenere, come fa appunto un pittore prima di iniziare a mettere i colori sulla tela.

Affascinato da tutto questo, ho iniziato a progettare i miei primi scatti inanimati, con risultati lontani dalla perfezione, ma tuttavia per me soddisfacenti. Li trovate qui , inseriti in questo post.
Sono 2 foto scattate in casa, all’interno in un “set” allestito con i mezzi che si possono trovare in cucina, o in camera da letto…

Ma se volete vedere cosa si intende per still-life fatat sul serio, vi consiglio questo link:
www.ludovicofossa.it