12 novembre 2006

Alessio e Jasmine

Oggi parliamo di musica, musica italiana e giovane per la precisione.
Voglio infatti sottoporre alla vostra attenzione 2 recenti uscite ad opera di giovani artisti, a mio parere molto promettenti e tutti da ascoltare.

Jasmine
Iniziamo con Jasmine, nome d’arte di Federica Rotolo, figlia della bravissima showgirl/cantante Stefania Rotolo, scomparsa prematuramente nel 1981.
Jasmine ha una voce molto bella e tantissima grinta tutta da vendere. Chi segue Renato Zero ha già avuto modo di sentirla, dato che gli ha fatto da supporter nelle ultime tournèé.
Jasmine esce oggi sul mercato con il suo nuovo singolo, dal titolo “Eurorentola” dove interpreta appunto questa canzona scritta da Renato Zero. Il singolo (disponibile anche su iTunes) precede l’uscita del primo album ed è un’ottima occasione per conoscere questa bravissima interprete.

Alessio Escorri
Tocca adesso invece ad Alessio, giovane cantautore toscano che finalmente è riuscito a pubblicare il suo primo singolo dal titolo “Ti penso ti sento”. Alessio ha delle dote vocali notevoli, e con questo primo lavoro dimostra anche di essere un autore molto sensibile e capace di confezionare un brano davvero molto bello e allo stesso tempo orecchiabile.

A questi 2 giovani i miei più sinceri auguri per una bellissima carriera ricca di successi.

21 luglio 2006

Meno di 20 giorni...

Nuova Reflex digitale NikonNikon ha annunciato l’uscita sul mercato, tra 20 giorni circa, di una nuova Reflex digitale da 10.2 megapixel.
Si tratterà probabilmente del modello che andrà a sostituire la D70/D70s.
La campagna teaser, visibile qui, lascia intendere poco.. ma chiarisce che si tratterà di una 10.2 megapixel, per tutti quelli che magari stavano pensando di comprarsi la nuova Sony A100.

16 luglio 2006

Grazie Germania !!

Se quest’anno l’Italia ha vinto la coppa del mondo di calcio, secondo me molto lo dobbiamo alla Germania; questa nazione infatti, a mio avviso, in vari modi ha “tifato” per noi.. e alla fine, cotanto tifo ha prodotti i giusti frutti.

Ecco di seguito 5 buoni esempi a suffragio di quello che sto dicendo:

  1. I mondiali si sono svolti in Germania, e ci ha portato bene.
  2. La nazionale di calcio della Germania si è fatta battere e questo ci ha permesso di arrivare alla finale e vincere.
  3. Le divise della nazionale italiana sono marchiate Puma, nota marca tedesca.
  4. Le automobili ufficiali per la nazionale italiana erano fornite da Volkswagen, nota marca tedesca.
  5. Mediaworld ha scommesso sulla vittoria della nazionale italiana per regalare ai suoi clienti oltre 10mila televisori. Mediaworld è l’insegna italiana di Mediamarkt, azienda tedesca leader del retailing di elettronica in europa.

04 luglio 2006

Di chi fidarsi?

235 milioni di mortiOggi ne ho scoperta una nuova, ovvero l’ennesima castroneria dal quotidiano numero due d’Italia.
Grazie alla gentile segnalazione dell’amico Disordinario ho infatti scoperto un articolo su Repubblica.it secondo il quale "Ogni anno sulle strade d'Europa muoiono 235 milioni di persone". Avete letto bene.. si parla di milioni !!
Considerando che la popolazione europea è di circa 460 milioni, questo significa che nel giro di un paio d’anni l’Europa sarà decimata... Solita solfa, si pubblica un articolo senza minimamente porsi il problema di quello che si sta scrivendo o copincollando.
Certi errori ci fanno sorridere e per fortuna non fanno male a nessuno.. ma il vero problema secondo me è un altro: errore dopo errore, che fine fa la credibilità di "La Repubblica"?
Stavolta l’errore era così grossolano da balzare agli occhi di tutti, ma come possiamo star tranquilli che tutti gli altri dati numerici propinati fino a oggi siano affidabili come questo?
Quando si parla di numeri più piccoli, o di cose molto specifiche come ad esempio dosi di farmaci, percentuali di disoccupazione, rapporto debito/pil (tanti sono gli esempi fattibili) chi ci garantisce che non ci stiano imbrogliando?
Perdere la fiducia in "La Repubblica" è grave.. ma è ormai un dato di fatto che non ci si può più fidare ciecamente.

Anche il caro amico Beppe Grillo corre lo stesso rischio.. ormai sono già un paio di volte che riporta sul suo blog (tra i 10 più letti del mondo) delle risapute bufale come se fossero chissà quali eclatanti rivelazioni...
Si parla ad esempio degli stipendi dei parlamentari, della valutazione erronea dei redditi in dollari (vista dal vivo a uno spettacolo) fino all’ultima dove si avverte di come abbiamo scoperto che con le onde elettromagnetiche di 2 cellulari accessi si può cuocere un uovo.
Proprio quest'ultima riferita ahimé anche da disinformazione.it.
Il caro Beppe magari vorrebbe fare solo il comico, ma purtroppo (o per fortuna) ha un seguito tremendo, tale che qualsiasi cosa lui dica venga presa per buona, soprattutto quando parla di ecologia, economia, politica ecc.
Anche lui rischia, pubblicando queste bufale e facendole passare per buone, di perdere credibilità verso tutto il resto che dice, anche quando si tratta di cose utili e autentiche!
Non mi aspetto che Repubblica corregga i suoi "milioni di morti", ma per Beppe Grillo sarebbe certamente utile alle sue cause se facesse un piccolo passo indietro ammettendo che si era sbagliato…

Chi fa informazione, sia un grande quotidiano o un acclamato comico, deve sempre verificare e citare le proprie fonti, specie se ha il potere di influenzare molte persone, altrimenti noi poveri lettori non sappiamo più di chi fidarci e l'informazione non esiste più.

02 luglio 2006

Addio Oompa Loompa!

Che il mio "avatar" non venisse riconosciuto come Oompa Loompa, ovvero personaggio della storia di "Charlie e la fabbrica di cioccolato", posso anche capirlo.. Del resto non tutti avranno visto il film-capolavoro di Tim Burton, ma che qualcuno potesse credere che quel buffo figuro scuro in volto e con degli occhiali assurdi potessi essere io in persona.. proprio non me l'aspettavo!
Passi il primo.. poi il secondo.. alla fine ok, ho deciso.
Addio Oompa Loompa! E così ho cambiato l'avatar con una qualcosa che, sono sincero, non mi soddisfa appieno.. quindi ci sta che verrà cambiato di nuovo!

26 giugno 2006

E meno male che l'ha segnato!!

Si è appena conclusa Italia-Australia, 1 a 0 per noi (per l'Italia).
L'unico gol segnato su rigore dal "Pupone" del calcio italiano che pure si succhia il pollice.
E bravo Totti, pur ignorante come una capra, riesce comunque a mantenere salda la concentrazione di fronte alla porta australiana in attesa del suo rigore al 48esimo del secondo tempo.
Non è roba da poco, anzi, bisgogna ammetterlo: una vera impresa.
E così l'Italia prosegue la sua avventura a questi mondiali.
Forza azzurren!

25 giugno 2006

Il debutto che non c'era

Stamattina su Repubblica.it un articolo di S. J. Salafia che presenta il nuovo film di Ozpetek.
La novità più succosa sul nuovo film riguarda alcuni protagonisti, ovvero Ambra Angiolini e Giorgio Faletti, che secondo la Salafia saranno con questo film "per la prima volta sul grande schermo".
Ora, che la Salafia non abbia visto "Notte prima degli esami", a discapito del grande successo di pubblico e critica avuto nella scorsa stagione, posso capirlo... ma che non si documenti a sufficienza prima di pubblicare un pezzo sul più visitato e importante quotidiano italiano lo capisco un po' meno.
Il bravo Giorgio Faletti era infatti uno dei protagonisti del bel film di Fausto Brizzi; e a ben guardare, neanche quello era il suo debutto al cinema. Di castronerie nei quotidiani italiani se ne leggono tante, e tutte sarebbero davvero facilmente evitabili con un po' di attenzione in più.
Alla signora Salafia, se decidesse di continuare a interessarsi di cinema, le consiglio delle visite frequenti a IMDB, ma attenzione, si tratta di un sito web in inglese... spero non sia un problema.

PS: Oggi, 26 giugno, l'articolo risulta corretto. Sparita la frase "per la prima volta.." e a "novità" sono cresciute le virgolette.

14 giugno 2006

Viva la passata di pomodoro: italiano!

Ci sono voluti 2 anni e mezzo, ma alla fine Coldiretti c'è riuscita. Dal 15 giugno 2006 sarà infatti obbligatorio indicare sell'etichetta la provenienza del pomodoro utilizzato nelle varie "passate" presenti sugli scaffali dei nostri supermercati.
Si tratta di una conquista importante, una vittoria di coldiretti, dei coltivatori italiani ma soprattutto dei consumatori che saranno liberi di scegliere se mangiare pomodori "cinesi" o italiani.
Fino al 14 giugno infatti, era sufficiente che la passata venisse confezionata in Italia per poterci scrivere "made in Italy"... poi la materia prima poteva venire da chissà dove e il consumatore non l'avrebbe mai saputo.
Dal 15 possiamo scegliere, e i coltivatori italiani avranno un'arma in più per poter vendere i loro prodotti.
Nessuno impedisce di commercializzare "altri pomodori" ma è giusto che il consumatore possa scegliere con coscienza.

21 aprile 2006

Gran Premio F1 di San Marino 2006

Picture by A. CuccaEccomi, sono da poco rientrato da Imola (BO) dove ho trascorso una giornata molto bella al circuito di Formula 1 per seguire le prove del Gran Premio di San Marino 2006.
Nei prossimi giorni potrete leggere un esaustivo racconto e vedere una galleria di foto che ho scattato.
Intanto ve ne metto qui una.. forse la più bella!
Buonanotte!

29 marzo 2006

Volkswagen EOS photogallery

Ho preparato una galleria di foto dedicata alla nuova Volkswagen EOS.
La puoi trovare qui.

24 marzo 2006

Volkswagen EOS in commercio

Dal 19 maggio prossimo la nuova Volkswagen EOS sarà in vendita in Germania (quando in Italia?).
Per dei problemi di controllo della qualità era stata infatti rimandata la data del suo lancio, ma finalmente è disponibile!
Della EOS ho già parlato, si tratta della nuova C+C (coupé + cabriolet) della casa di Wolfsburg e sono davvero contento di poterne annunciare oggi la sua imminente commercializzazione!
Per il mercato tedesco si parte dalla versione 1.6 (115 cv) da 25.950 EUR.
Nel listino italiano invece, vedi Quattroruote di Aprile, abbiamo per adesso solo 2 versioni 2.0 FSI e TFSI da 150 e 200 cavalli.. per la “modica” somma di 29.755 e 33.455 EUR rispettivamente.
La EOS è bellissima, ricca di dotazione tecnologiche e di sicurezza avanzate.
Il suo tetto che si ripiega in tre pezzi nel bagagliaio in 25 secondi è unico al mondo: di “tettucci” a scomparsa ne abbiamo visti tanti ma quello della EOS è l’unico che permette di avere l’auto in tre diverse configurazioni, ovvero chiusa, mezza aperta e tutt’aperta.
Infatti nella struttura in metallo del tetto è stato aggiunto un tetto apribile in cristallo, che può essere aperto al cielo indipendentemente dal resto.
I problemi di qualità erano relativi a questo avveniristico (e complicato) sistema, ma sono stati risolti egregiamente dagli ingegneri Volkswagen tant’è che:

...Anche a velocità da ritiro patente non si sente uno spiffero che è uno.**

Sono abbastanza convinto ormai che la mia prossima auto sarà una cabrio.. che si tratti di una EOS? Vedremo se il portafogli lo permetterà, intanto domenica 7 maggio 2006 la potrò guidare e sarà già una cosa bellissima.

** : Parole di Gian Luca Pellegrini su Quattroruote di Aprile.

18 marzo 2006

Tempus fugit

Cari naviganti abbiate pazienza.
Ultimamente non ho aggiornato spesso questo blog, anche se di cose di cui parlare ne avrei avute a iosa: duelli televisivi, inutilità sanremesi, film visti al cinema, nuove automobili sul mercato, e tanto altro. Invece, dopo gli eventi occorsi il 27 settembre e il 26 novembre 2005, il primo marzo 2006 me ne è capitata un’altra e così mi ritrovo nuovamente a dover correre parecchio.. e al solito il mio tempo libero, da dedicare a questo blog (e non solo a lui), torna a tendere inesorabilmente allo zero.
Avremo presto tempi migliori e se ne accorgeranno tutti.
Ieri sera intanto sono andato a vedere “The producers”: lo consiglio a tutti quelli vogliano passare una serata spensierata. Il film (scritto, sceneggiato e prodotto da Mel Brooks) è godibilissimo, folle ed eccessivo al punto giusto, ricco di trovate comiche molto efficaci e interpretato da un cast davvero valido.

25 febbraio 2006

Energia pulita nelle case degli italiani

Certamente non sono l’unico a non averci fatto caso, ma ormai è dal 1999 che in Italia è stato liberalizzato il commercio dell’energia e così si può comprare la corrente elettrica da altri fornitori che non sono l’ENEL.
Ad oggi questa possibilità è offerta solo alle aziende, o comunque a tutti i titolari di partita IVA; la buona notizia è che presto questa possibilità sarà sfruttabile anche dai privati cittadini.
A tal proposito volevo segnalare un’offerta molto interessante (non solo dal punto di vista economico) proposta da La 220, un’azienda che nasce dal gruppo TGE.
Oltre alla tariffa Gialla (che permette di risparmiare molto rispetto alle tariffe vincolate), la 220 propone infatti la tariffa VERDE che a fronte di un risparmio più basso, ma comunque presente, garantisce che l’energia che arriva nelle nostre case è prodotta al 100% in maniera ecologica, ovvero da fonti rinnovabili, come sole, acqua, vento e geotermia.
L’origine dell’elettrone che arriva nel nostro contatore è garantito e ti viene pure spedita a casa la foto della diga, piuttosto che della pala eolica che la produce; inoltre se hai un esercizio pubblico puoi esporre nei tuoi locali delle vetrofanie o altro che testimoniano la tua attenzione dell’ambiente.
Il tutto, risparmiando.
Passare dal “vincolato”, leggasi ENEL, ad altro fornitore è semplicissimo, si tratta solo di firmare alcune carte dato che nulla negli impianti viene assolutamente modificato: la corrente arriva infatti nel medesimo modo di prima, attraverso il medesimo contatore, è solo il fornitore che si preoccupa di immettere nella rete di distribuzione la quantità di energia a te destinata.
Chi ha partita IVA può fare oggi stesso il passaggio, chi non ce l’ha deve aspettare, ma nel frattempo si può prenotare presso il sito web di 220.
Prenotarsi permette di mettersi in lista (per evitare lunghe attese quando la possibilità sarà aperta a chiunque) e di bloccare il prezzo; la prenotazione vincola la 220 a te, ma non te alla 220.

Non vedo l’ora di poter aderire.

10 febbraio 2006

Approdo allo Still-life

Di recente, leggendo alcuni interessanti contributi in un forum di fotografia, ho scoperto un mondo affascinante e finora a me sconosciuto: quello dello still-life.
La fotografia still-life, per alcuni nota come “natura morta”, consiste nel fotografare oggetti inanimati, ed è quella che trova maggiormente applicazione nella pubblicità, nella creazione di cataloghi o presentazioni commerciali.
Spesso si fotografa infatti un solo oggetto-soggetto inserito a volte in un contesto (più o meno reale) altre volte ripreso invece da solo immerso in un fondo monocromatico.
La cosa affascinante di questo tipo di fotografia è che non è per nulla così semplice come si pensa.
La foto di una bottiglia all’interno di una pubblicità,ad esempio, non è per nulla “solo” la foto di una bottiglia, ma molto di più: quel “di più” consiste in una lunghissima fase di progetto e costruzione della foto che i conclude solo nell’ultima parte con lo scatto della foto stessa.
Progetto e costruzione del “set” innanzitutto, ovvero dell’ambiente in cui è collocato il soggetto, caratterizzato dalle sue luci e ombre tutte perfettamente studiate e calibrate per generare l’effetto voluto.
Progetto e costruzione del soggetto, per farlo apparire al meglio, per far sì che ci possa comunicare tutta la sua “anima, per renderlo fotogenico.

Sì, perché lo scopo principale della fotografia still-life non è quello di fotografare la realtà, ma bensì l’idea che noi abbiamo di realtà.
La foto della bottiglia di cui sopra, non è la foto di “una” bottiglia, ma “della” bottiglia, ovvero dell’idea di bottiglia che abbiamo in mente.
Scrive nel forum l’utente Ludofox, professionista esperto in still-life:

Lo Still Life è molto concettuale, occorre spesso fare un ragionamento che provo a sintetizzare con un esempio: Quando si pensa ad un cavallo, non si ha nella mente l'immagine di un cavallo baio o bianco, o di qualche razza particolare.
Nella nostra mente si forma un'immagine della "media" dei cavalli. Abbiamo
fatto una sintesi del concetto. Abbiamo pensato al "concetto di cavallo".

E ancora:


Nello Still Life (parliamo in generale naturalmente), l'intento è quello di fotografare l’anima dell'oggetto che diviene soggetto.

Il bello di questa tecnica quindi sta nella progettazione, che spesso porta a costruire lo scatto ancor prima di averlo scattato, con pazienza e inventiva; avremo quindi foto apparentemente semplici (una bottiglia) che sono frutto dell’abile fusione di molteplici scatti (uno per la bottiglia, uno per l’ombra, uno per l’etichetta, uno per il tappo, ecc..).

Avremo foto di appetitosi cibi che avvelenerebbero che li mangiasse, dato che di appetitoso hanno solo l’aspetto, costruito ad hoc ricorrendo all’uso di materiali tutt’altro che commestibili.

Un tipo di fotografia insomma, che ricorda a mio avviso per certi versi la pittura, dato che permette al fotografo di “costruire” l’immagine finale che vorrà ottenere, come fa appunto un pittore prima di iniziare a mettere i colori sulla tela.

Affascinato da tutto questo, ho iniziato a progettare i miei primi scatti inanimati, con risultati lontani dalla perfezione, ma tuttavia per me soddisfacenti. Li trovate qui , inseriti in questo post.
Sono 2 foto scattate in casa, all’interno in un “set” allestito con i mezzi che si possono trovare in cucina, o in camera da letto…

Ma se volete vedere cosa si intende per still-life fatat sul serio, vi consiglio questo link:
www.ludovicofossa.it

21 gennaio 2006

Ahi Ahi Ahi venditore...

Quando come me si è appassionati di automobili, andare a visitare una concessionaria d'auto è per me come per un bambino andare al Luna park.
Per questo motivo approfitto spesso dei week end di apertura, in occasione della presentazione di nuovi modelli, per andare a visitare gli show-room delle varie case.

Purtroppo il divertimento è sempre compromesso, tutte le volte che non mi allontano dalla mia città, dal comportamento ai limiti della maleducazione dei venditori con i quali ho sempre a che fare.

Non posso fare un discorso generalista, dato che non ho certo visitato tutte le concessionarie d'Italia, ma di certo posso dire che in quelle della mia città si respira un clima pesante. E visto che ciò prescinde dai marchi, viene quasi da pensare che sia qualcosa di insito nella cultura (quale?) o mentalità dell' "homo pisanus", piuttosto che dalle scarse o inefficaci direttive aziendali.

Le cose che puntualmente succedono riguardano il fatto di essere ignorati all'ingresso del salone, spesso nemmeno salutati; oppure, una volta ottenuta a fatica l'attenzione di qualcuno, di venir liquidati in tutta fretta, con freddezza e superficilità.
Per non parlare della spiacevolissima sensazione di non sentirsi presi "sul serio" quando ci si informa su prezzi, dotazioni, e condizioni economiche in genere, come se si desse per scontato che io MAI comprerò quell'automobile.
Stai sicuro caro mio venditore, da te di certo non la comprerò mai!

La richiesta di un preventivo si riduce alla mera presentazione di un listino, non vengono offerti neanche gli optional, devo essere io a chiederli, dimostrando di saperne di più del venditore il quel a volte dà l'impressione di non conoscere neppure il prodotto che vende.

Le mie possono essere critiche relative a un vissuto infelice domenicale, ma credetemi che queste scene si presentano sempre, con minime varianti, ogni volta che, spesso, visito un autosalone della mia città.

Volete un episodio reale di pochi giorni fa?
Eccomi al salone di un marchio importante della mia città (quello in foto), entro alla ricerca di un nuovo modello, presentato a settembre ma non ancora disponibile; purtroppo ancora non gli è stato consegnato. Pazienza.. dopo circa 15 minuti in cui vago per il salone osservando quello che c'è, in tutta tranquillità dato che nessuno dei presenti mi offre aiuto, decido di andare via ma non senza aver chiesto alla receptionist se è possibile acquistare un flacone di liquido lavavetri originale.
"Le chiamo subito il magazziniere" risponde.
Mi metto ad aspettare, pasano i minuti... dopo quasi venti minuti esce da una porta il meccanico che mi chiede di cosa ho bisogno. Glielo dico e lui senza perdere tempo in chiacchiere e convenevoli scompare dietro la porta da cui era entrato per riuscirne poco dopo con l'agognato flacone.
Mentre gli pago il dovuto, essendo lui meccanico, gli chiedo: "Senta, ho la freccia sinistra che lampeggia molto più velocemente di quella destra, da cosa può dipendere?".
La mia domanda riportata testualmente era volta ad avere una sua opinione, un'idea sul perché del malfunzionamento, non gli avevo certo chiesto di ripararmela sul momento.
La sua risposta molto secca è stata testualmente: "Va controllata. Prende appuntamento con l'officina e ce la lascia".
A parte il tono, che vi garantisco essere stato molto secco e duro, mi sembra avidente che no ha risposto alla mia domanda; sapevo benissimo che per risolvere il problema va lasciata in officina, ma io in quel momento volevo solo avere un'idea della causa, non prendere un appuntamento con lui.
Poteva tranquillamente rispondere con un "Ma forse può essere questo o quest'altro.. ha provato a controllare se... tuttavia andrebbe vista per essere sicuri.. se ce la vuole portare, si prende un appuntamento per quando le è più comodo e stia sicuro che le risolviamo il problema.."

Avrei fisato subito... invece il tutto si è concluso con un "arrivederci e grazie" anche se avendo avuto la dovuta faccia tosta sarebbe stato il caso di fargli notare la sua gentilezza.

In seguito un'idea sul perché della mia freccia impazzita l'ho trovata in internet, e si trattava semplicemente di un falso contatto su una delle tre lampadine, che essendo spenta, "rubava" meno corrente al circuito facendo "correre" di più il relé; è bastato un colpetto con la mano sulla luce per ripristinare il tutto.

Forse un meccanico specializzato della marca della mia macchina non lo sapeva?
Tutto può essere...

Così come può essere che i quasi 20mila euro per la mia auto sono andato a spenderli a quasi200 km da dove vivo.

- AGGIORNAMENTO 2008 -
Mi preme scrivere che la concessionaria citata in questo post ha cambiato gestione. Adesso fra l'altro è monomarca Audi. La nuova gestione, che ho avuto il piacere di conoscere e visitare più volte, per fortuna è lontana anni luce per educazione, cortesia e professionalità dalla precedente e si merita pertanto tutto il mio apprezzamento.
Ora anche Pisa ha una concessionaria Audi degna del marchio che rappresenta.

20 gennaio 2006

Grande Fratello 6

E così anche quest'anno è partita la nuova edizione del Grande Fratello.
Ho visto una buona parte della prima puntata, catturato pure io dalla curiosità di vedere chi sarebbero stati i reclusi 2006.

Non sono qui per parlarvene e raccontarvi le mie impressioni su una cosa che lascia indifferente me e tutti gli italiani... si tutti, basta parlarne in giro.. a nessuno interessa, a tutti fa schifo, ma tutti lo guardano!! :-)

Io a proposito ho solo una cosa da dirvi. So chi lo vincerà qust'anno, chi si portrà a casa 1 milione di euro; le mie fonti me l'hanno svelato.

Il vincitore del Grande Fratello 6 è Man lo.
Congratulazioni e complimenti.

PS: (Aggiornamento del 01/05/2006) Avrete capito che ovviamente scherzavo, e non avevo nessuna idea di chi potesse vincere il GF!

12 gennaio 2006

Errare humanum est…


…perseverare autem diabolicum.

Uno dei più bei episodi della serie classica di Star Trek, quella con Kirk e Spock per capirsi, è senza dubbio “Il mostro dell’oscurità”, in originale “The devil in the dark”.
In questo episodio i nostri eroi avevano a che fare con delle strane morti che scoprono poi causate da una forma di vita aliena che cercava solo di proteggere la sua prole. La particolarità della storia è che per la prima volta si incontra una forma di vita senziente basata non sul carbonio come noi esseri umani, ma sul silicio: la “Horta”, questo il nome della creatura, era insomma una sorta di roccia vivente e senziente.
Gli appassionati trekker italiani ricordano questo episodio anche per uno dei più clamorosi e grossolani errori di traduzione dei dialoghi della storia della televisione.
Infatti, il termine “silicon” che significa per l’appunto “silicio” diventa in italiano “silicone” e così la Horta è la prima creatura fantascientifica totalmente fatta di silicone, nulla a che vedere con le attuali dive che di silicone hanno solo piccole porzioni concentrate nel petto o nelle labbra…

Ma questo che mi pareva un errore imperdonabile torna oggi sotto i miei occhi.
Navigando infatti nel sito web ufficiale italiano di Intel, ritrovo lo stesso errore e scopro che anche i loro innovativi processori hanno come “ingrediente” base proprio il silicone. Questo succede solo in Italia ovvio, dato che negli USA viene invece usato correttamente il silicio (“silicon” in originale).

Chissà, forse i computer italiani hanno bisogno di componenti più elastici per funzionare meglio nelle nostre condizioni climatiche? O forse devono contrastare l’umidità sfruttando le capacità sigillanti del silicone?
A Intel la risposta…

PS: Qui trovi lo screenshot completo della homepage di Intel Italia catturato il 12 gennaio 2006.

02 gennaio 2006

ABS e ESP, amici miei

Non ho mai avuto particolari antipatie verso il “generale Inverno”, ma quest’anno l’ho affrontato per la prima volta da automobilista pendolare e mi sono dovuto scontrare con le sue cattiverie.
La settimana scorsa infatti, ore 6:20 del mattino, sono sceso in strada pronto per intraprendere il solito viaggio di 70 km per andare al lavoro.
Peccato che durante la notte aveva nevicato abbondantemente, la temperatura esterna era di 3 gradi sottozero, e la strada era ricoperta da una patina al contempo viscida e ghiacciata.
E’ stata certamente l’incoscienza, mascherata dalla dedizione al lavoro, che mi ha spinto a partire.
In quelle condizioni ho affrontato il viaggio, procedendo con cautela e a velocità tartarughesca.
Poco dopo esser partito ho subito voluto testare la frenata ed è stato terrificante (ma pure eccitante) sentire che l’ ABS entrava sempre in azione, ma il meglio (o peggio?) doveva arrivare.

Cavalcavia deserto.. curva a sinistra prima in lieve salita poi discesa… ecco che pur procedendo forse a 30 km/h la mia auto parte per la tangente, avendo perso aderenza al suolo; il cruscotto si trasforma in un albero di Natale, lampeggiano le spie di ABS e ESP, e per magia, come si conviene appunto sotto Natale, la mia auto si rimette in carreggiata, recupera la giusta traiettoria e io sono qui a raccontarvelo.

Incredibile a dirsi, ma insieme al terrore mi ha pure colto una discreta eccitazione, vuoi per il fatto di averla scampata, ma di più per aver constatato con mano l’efficienza ABS e ESP, due geniali e fantastici sistemi elettronici che si nascondono dietro sigle che tutti dimenticano e pochi capiscono, ma che sanno fare davvero il loro lavoro.
Io li conoscevo, ma non credevo davvero fossero così efficaci e “miracolosi”.

Secondo Quattroruote questo è l’ESP:

La centralina dell’ESP ha una potenzialità di quattro volte quella di un ABS ed esegue un controllo di stabilità a intevalli di 20 millesimi di secondo. La logica di funzionamento consiste nel determinare, in base alla sterzata del pilota, quale è la reazione del veicolo che egli desidera o si aspetta, controllare quale sta per essere in realtà la risposta del veicolo e agire coi freni per adeguarla al desiderio del pilota.”
Quella mattina ABS e ESP mi sono stati vicini per tutto il viaggio, mi hanno accompagnato alla meta e si sono conquistati un posto nel mio cuore di automobilista.

PS: No, non possiedo un VW Tuareg.